Monotematiche per appassionati e specialisti volte alla scoperta ed osservazione di singole specie e gruppi sistematici. Momenti di approfondimento scientifico su sistemi ecologici e habitat poco conosciuti.
Flora endemica e di interesse fitogeografico. Quasi 350 entità della flora presente in Sardegna sono endemiche, tra cui circa 160 esclusive dell’isola.
La Marmilla, macroregione posta tra la pianura, l’alta collina e la montagna, come anche i vicini dintorni accentra un ragguardevole numero di entità vegetali endemiche. Notevole è anche il numero di specie di interesse fitogeografico, rare e localizzate.
I sistemi di zone umide minori raggruppano contingenti di piante poco comuni e difficili da osservare, dalle rarissime Pteridofite degli stagni temporanei mediterranei all’endemica Morisia monanthos dei pratelli umidi. Gli ambienti forestali ospitano ancora oggi relitti terziari come la felce Osmunda regalis e l’agrifoglio Ilex aequifolium. Gli ambienti seriali della macchia e della gariga, e quelli pseudo-steppici o savanoidi dominati da Ampelodesmos mauritanicus ospitano camefite ed emicriptofite endemiche, e decine di Orchidacee. Non da meno, gli agro-ecosistemi a conduzione tradizionale consentono la sopravvivenza di specie segetali ormai in forte declino. Una biodiversità tutta da scoprire e conoscere.
La Marmilla, macroregione posta tra la pianura, l’alta collina e la montagna, come anche i vicini dintorni accentra un ragguardevole numero di entità vegetali endemiche. Notevole è anche il numero di specie di interesse fitogeografico, rare e localizzate.
I sistemi di zone umide minori raggruppano contingenti di piante poco comuni e difficili da osservare, dalle rarissime Pteridofite degli stagni temporanei mediterranei all’endemica Morisia monanthos dei pratelli umidi. Gli ambienti forestali ospitano ancora oggi relitti terziari come la felce Osmunda regalis e l’agrifoglio Ilex aequifolium. Gli ambienti seriali della macchia e della gariga, e quelli pseudo-steppici o savanoidi dominati da Ampelodesmos mauritanicus ospitano camefite ed emicriptofite endemiche, e decine di Orchidacee. Non da meno, gli agro-ecosistemi a conduzione tradizionale consentono la sopravvivenza di specie segetali ormai in forte declino. Una biodiversità tutta da scoprire e conoscere.
Orchidaceae. Una delle più affascinanti, emblematiche, tassonomicamente discusse famiglie della flora mediterranea, che in Sardegna annovera quasi 70 taxa appartenenti a 15 diversi generi, numerosi ibridi, e casi di anomalie (ipercromie, apocromie, teratologie), testimoni di un’evoluzione particolarmente elastica e spesso in rapidissimo corso. Momenti di divulgazione botanica sulle Orchidacee presenti nel nostro territorio, o dedicati alla scoperta di singole entità, endemiche, rare o di interesse biogeografico, ecologico, conservazionistico, con il massimo rispetto per le singole piante e l'habitat in cui vegetano.
Flora utile e di interesse etnobotanico. Un territorio ancora oggi caratterizzato da un paesaggio rurale pressoché intatto, e dove i modi di vita tradizionali in parte sopravvivono alla modernità, non può che nascondere un vasto patrimonio di piante di interesse etnobotanico, e di antichi saperi.
Rivolte a tutti gli appassionati e gli specialisti di erbe e di etnobotanica, le attività di indagine delle piante utili del territorio della Marmilla (e non solo) sono generalmente strutturate come laboratori ibridi di divulgazione botanica ed antropologica, con la collaborazione di altri colleghi del settore. Dalle piante eduli ed aromatiche a quelle di interesse medicinale, domestico, religioso, rituale, tintorio.
Rivolte a tutti gli appassionati e gli specialisti di erbe e di etnobotanica, le attività di indagine delle piante utili del territorio della Marmilla (e non solo) sono generalmente strutturate come laboratori ibridi di divulgazione botanica ed antropologica, con la collaborazione di altri colleghi del settore. Dalle piante eduli ed aromatiche a quelle di interesse medicinale, domestico, religioso, rituale, tintorio.
Avifauna. Con quasi 140 specie di uccelli nidificanti, contingenti migratori e svernanti appartenenti a oltre 240 specie, e numerose specie nidificanti rare e di interesse biogeografico (Aythya nyroca, Carduelis corsicana, Falco eleonorae, Glareola pratincola, Gyps fulvus, Larus audouinii, Marmaronetta angustirostris, Porphyrio porphyrio, Tetrax tetrax, Sylvia conspicillata….) la Sardegna è un vero paradiso per l’ornitologo ed il birdwatcher.
Nel territorio della Marmilla (e dintorni) primavera ed estate sono dominate dai canti dei silvidi di macchia (Sylvia cantillans, Sylvia conspicillata, Sylvia melanocephala, Sylvia sarda, Sylvia undata..) e delle specie degli ambienti forestali (Accipiter nisus, Columba palumbus, Garrulus glandarius, Otus scops, Parus sp. pl., Regulus ignicapillus..), steppici e degli agro ecosistemi (Anthus campestris, Buhrinus oedicnemus, Calandrella brachydactyla, Clamator glandarius, Lanius senator, Melanocorypha calandra, Merops apiaster, Tetrax tetrax..). Piccoli gruppi di migratori (Anas sp. pl., Ciconia ciconia..) sostano presso gli estesi paulis delle giare durante la migrazione verso i quartieri di nidificazione. In autunno la macchia si arricchisce di passeriformi migratori (Turdidae, Sylvidae..) e gli specchi d’acqua ospitano interessanti contingenti di acquatici. Alcune coppie di pollo sultano Porphyrio porphyrio continuano a riprodursi e ad allevare la prole. In inverno gli svernanti si riversano negli stagni e corsi d’acqua (Anatidae, Charadriformes, Sylvidae, Turdidae..) e nelle pianure (soprattutto caradriformi B. oedicnemus, Pluvialis sp. pl., Vanellus vanellus e passeriformi Alaudidae, Motacillidae, Fringillidae, Emberizidae..).
Nel territorio della Marmilla (e dintorni) primavera ed estate sono dominate dai canti dei silvidi di macchia (Sylvia cantillans, Sylvia conspicillata, Sylvia melanocephala, Sylvia sarda, Sylvia undata..) e delle specie degli ambienti forestali (Accipiter nisus, Columba palumbus, Garrulus glandarius, Otus scops, Parus sp. pl., Regulus ignicapillus..), steppici e degli agro ecosistemi (Anthus campestris, Buhrinus oedicnemus, Calandrella brachydactyla, Clamator glandarius, Lanius senator, Melanocorypha calandra, Merops apiaster, Tetrax tetrax..). Piccoli gruppi di migratori (Anas sp. pl., Ciconia ciconia..) sostano presso gli estesi paulis delle giare durante la migrazione verso i quartieri di nidificazione. In autunno la macchia si arricchisce di passeriformi migratori (Turdidae, Sylvidae..) e gli specchi d’acqua ospitano interessanti contingenti di acquatici. Alcune coppie di pollo sultano Porphyrio porphyrio continuano a riprodursi e ad allevare la prole. In inverno gli svernanti si riversano negli stagni e corsi d’acqua (Anatidae, Charadriformes, Sylvidae, Turdidae..) e nelle pianure (soprattutto caradriformi B. oedicnemus, Pluvialis sp. pl., Vanellus vanellus e passeriformi Alaudidae, Motacillidae, Fringillidae, Emberizidae..).
Erpetofauna. Sardegna, Corsica e piccole isole associate rappresentano una delle province biogeografiche con il più alto numero di specie di rettili ed anfibi endemici di tutto il bacino del Mediterraneo.
Infatti, delle 28 specie di erpetofauna terrestre note per la Sardegna, 12 sono endemiche dell’area tirrenica.
La Marmilla è riccamente popolata da interessanti popolazioni di erpetofauna, dalla comune Hyla sarda al Discoglossus sardus, dalla sempre più relegata Podarcis tiliguerta all’affascinante Algyroides fitzingeri. Con po’ di fortuna è possibile incontrare Testudo hermanni, e non troppo lontano dal nostro territorio sono presenti popolazioni di Emys orbicularis, Natrix natrix cettii, e Speleomanthes.
Infatti, delle 28 specie di erpetofauna terrestre note per la Sardegna, 12 sono endemiche dell’area tirrenica.
La Marmilla è riccamente popolata da interessanti popolazioni di erpetofauna, dalla comune Hyla sarda al Discoglossus sardus, dalla sempre più relegata Podarcis tiliguerta all’affascinante Algyroides fitzingeri. Con po’ di fortuna è possibile incontrare Testudo hermanni, e non troppo lontano dal nostro territorio sono presenti popolazioni di Emys orbicularis, Natrix natrix cettii, e Speleomanthes.
Invertebrati. Esplorazioni in Marmilla e dintorni volte all’osservazione del microcosmo costituito dalla fauna a invertebrati, importante componente dei nostri ecosistemi, costituita da validi indicatori biologici, entità endemiche o rare, di interesse biogeografico, ma fin troppo spesso ignorata.
Le attività di divulgazione proposte comprendono esperienze a tutto campo per singoli habitat (es. gli invertebrati acquatici degli stagni, gli insetti pronubi della flora mediterranea..), ma anche interessanti monotematiche dedicate a singoli gruppi sistematici: esapodi Lepidotteri (farfalle), Odonati (libellule), ma anche molluschi terrestri e dulcicoli, carcinofauna (crostacei) delle acque dolci..
Le attività di divulgazione proposte comprendono esperienze a tutto campo per singoli habitat (es. gli invertebrati acquatici degli stagni, gli insetti pronubi della flora mediterranea..), ma anche interessanti monotematiche dedicate a singoli gruppi sistematici: esapodi Lepidotteri (farfalle), Odonati (libellule), ma anche molluschi terrestri e dulcicoli, carcinofauna (crostacei) delle acque dolci..
Ecosistemi delle acque interne. Stagni temporanei, paludi, sorgenti, corsi d’acqua stagionali, ma anche prati umidi, pozze effimere, fontanili: i piccoli ambienti d’acqua dolce sono tra i più trascurati, maltrattati e minacciati di tutta l’isola.
Si tratta invece di realtà estremamente interessanti dal punto di vista scientifico, pressoché sconosciute, e fondamentali per la vita di tutto il territorio.
La Marmilla (e dintorni), relativamente povera di acque sotterranee, è invece una miniera di piccoli sistemi di acque superficiali, tutti meritevoli di massima attenzione e tutela.
Sono tra gli ambienti che preferisco, e ai quali dedico un maggior numero di esplorazioni naturalistiche: dai paulis dei pianori basaltici, ai bacini astatici con acque di transizione, sino alle pozze di corrasione, ai fossi delle pianure coltivate, alla rete di fontanili sparsi per le campagne.
Si tratta invece di realtà estremamente interessanti dal punto di vista scientifico, pressoché sconosciute, e fondamentali per la vita di tutto il territorio.
La Marmilla (e dintorni), relativamente povera di acque sotterranee, è invece una miniera di piccoli sistemi di acque superficiali, tutti meritevoli di massima attenzione e tutela.
Sono tra gli ambienti che preferisco, e ai quali dedico un maggior numero di esplorazioni naturalistiche: dai paulis dei pianori basaltici, ai bacini astatici con acque di transizione, sino alle pozze di corrasione, ai fossi delle pianure coltivate, alla rete di fontanili sparsi per le campagne.
Attenzione!
1. Si tratta di servizi di consulenza e di divulgazione scientifica/ambientale, rivolti a un pubblico non digiuno di nozioni naturalistiche: chi desiderasse vivere un’esperienza escursionistica o di turismo ambientale può rivolgersi ai numerosi, preparatissimi operatori del settore (potete trovarne alcuni nella lista degli amici), che sapranno senz'altro soddisfare le singole esigenze.
2. Si tratta di esperienze rivolte ad appassionati, specialisti, birdwatchers ed osservatori, amanti della biodiversità mantenuta nel proprio ambiente naturale: tutte le richieste da parte di raccoglitori, collezionisti, allevatori e vivaisti non sono benvenute e saranno respinte.
3. Le richieste di collaborazione da parte di studiosi, specialisti, enti di ricerca, sono benvenute.
Breve codice di comportamento sul campo
1. Chi volesse usufruire dei sopracitati servizi sarà tenuto a seguire tutte le buone pratiche di comportamento in natura e di rispetto delle forme di vita. Non saranno ammessi comportamenti che si discostano da tale linea. L’abbigliamento dovrà essere non sgargiante e adeguato a vivere esperienze in natura in comodità e con discrezione e rispetto nei confronti della fauna selvatica. Non saranno ammessi schiamazzi.
2. Come già indicato, non sarà ammesso in alcun modo il prelievo in natura di campioni di individui, vivi o morti, di flora o fauna, né altro materiale (pietre, minerali, fossili, lettiere, suoli..).
3. Il fotografo naturalista dovrà rispettare rigorosamente le leggi vigenti e la deontologia comune. Non è ammessa le fotografia ai nidi degli uccelli.
4. L'appassionato erpetologo dovrà adottare tutti gli accorgimenti e le misure necessarie prevenire/limitare la diffusione involontaria di patologie tra gli anfibi, ed in particolare la chitridiomicosi.
Natura.in.Marmilla è un'iniziativa privata e autofinanziata di
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